Una discesa inarrestabile quella dei prezzi degli artisti del gruppo dei Macchiaioli che dall’inizio della crisi economica ad oggi hanno fatto registrare battute d’asta sempre più modeste, fino agli ultimi esiti disastrosi.
Una situazione quasi paradossale quella di questa piccola ma un tempo relativamente vicino fortunatissima nicchia di mercato, ormai ridotta all’osso.
Mentre infatti il mercato dell’arte prolifera a livello nazionale e internazionale con una forte ripresa sia delle vendite della pittura moderna e contemporanea, sia del comparto pittura antica, l’Ottocento toscano è ridotto ai minimi termini.
Artisti come Fattori, Signorini e Lega sono letteralmente umiliati da una inarrestabile discesa verso quota zero e chi possiede le loro opere si affretta a affidarle alle case d’asta nostrane – poiché quelle estere spesso non le accettano nemmeno più – a poche migliaia di euro, sicuri che i prezzi siano destinati a scendere ulteriormente, avvicinandosi appunto pericolosamente a quota zero. Questo confidando di poter alienare queste opere, finché ancora in tempo, ai pochissimi collezionisti ultra ottantenni rimasti in vita (recentemente è mancato anche l’ottantaquattrenne avvocato Cassietti di Novara), perché dopo di loro è previsto il diluvio e la completa e irreversibile paralisi degli scambi.
Le gallerie che trattavano il genere scomparse! Prima hanno mollato la presa le grandi case d’asta come Sotheby’s e Christies, proseguendo con il fallimento di Finarte-Semenzato e poi da Firenze a Milano hanno chiuso i battenti oltre 10 attività storiche, da Sacerdoti e Bottega d’arte di Livorno a Rotini, da Vallerini a Giordani a Il Leone, a Fasone a Tassi a Il Magnifico o Reali di Firenze, lasciando in balia di se stesso un mercato che non genera più utili. La mancanza di operatori specializzati ha indubbiamente contribuito a alimentare questo clima da “abbandonate la nave, si salvi chi può”.
Le ragioni di tale declino sono da individuarsi nella sopravvalutazione artistico-economica del passato, spinta da un
certo filone critico e commerciale attivo fra gli anni sessanta e novanta che aveva prodotto un lievitamento sproporzionato dei valori, in un continuo crescendo capace di creare quella bolla speculativa oggi inesorabilmente scoppiata, difronte allo sgomento dei collezionisti ortodossi – o più spesso dei loro eredi – che avevano pagato alcune preziose tavolette somme da capogiro, con record anche di 200 milioni di vecchie lire, le stesse oggi reperibili intorno ai 20.000 euro e perfino a meno.
Per comprendere appieno il fenomeno del crollo verticale di questo mercato abbiamo intervistato qualche acquirente storico chiedendogli il perché del disinteresse generale e le risposte hanno imputato la responsabilità al confronto sfavorevole con le altre scuole regionali, da quella napoletana a quella veneta, attualmente considerate alla pari di quella toscana e da sempre con prezzi molto molto più concorrenziali. Inoltre gli investimenti sui Macchiaioli che nelle parole dei galleristi e esperti promettevano utili da capogiro si sono rivelati un bluff (ops! ci siamo sbagliati…), non fruttando niente in questi ultimi dieci anni, ma anzi generando minusvalenze enormi, tanto che chi li ha cerca di proteggersi venendo e recuperando quello che può per investire altrove. D’altronde, ci dice un anziano collezionista (in Italia si contano ormai sulle dita di una/due mani), “queste opere hanno subito una svalutazione di circa il 10% annuo, mentre altri investimenti hanno ancora qualche margine di redditività, quindi risulta più conveniente realizzare e impiegare i proventi altrove, riportando il segno più sui propri risparmi. Di nuovi acquisti, anche mirati, nemmeno a parlarne. E se poi anche gli altri collezionisti, presi dal panico, decidessero di vendere il mercato si saturerebbe, con un consequenziale ulteriore crollo, quindi meglio cederle adesso finché queste tavolette valgono ancora qualcosa”.
Difficilissimo comunque ormai anche realizzare (troppo tardi), poiché sono davvero mosche bianche i mercanti storici rimasti a presidiare la piazza (più nessuno a Firenze) e praticamente nessuno di loro acquista in proprio se non raramente, accettando pezzi solo in conto deposito e a riserve estremamente prudenti, realistiche, aggiornate agli esigui valori odierni.
Un mercato questo che secondo gli analisti non lascia purtroppo spazio alla serenità: nessuna ripresa in vista e nemmeno in prospettiva, né a medio né a lungo termine! previsto un calo costante, complice il completo rovesciamento del gusto che non contempla più scenette rurali, vicoletti assolati e buoi né tanto meno i piccoli formati da cartoline illustrate che non arredano; un vero e proprio reale addio alla campagna considerata assolutamente fuori moda. Le rare aggiudicazioni oltre i 50.000 euro riguardano infatti tele di ampie dimensioni, intorno o oltre il metro, come il capolavoro fattoriano “Fanteria in sosta” che il 16 maggio 2018, alla Casa d’aste il Ponte è stato battuto per il prezzo record, si fa per dire, di 90.000 euro; il quadro era stato venduto alla fine degli anni ottanta per 600 milioni di vecchie lire. Impressionante anche la somma modestissima, di soli 15.000 euro, realizzata alla Casa d’aste Pananti da “Dopo il tramonto a Pietramala”, tela fra le più famose e suggestive di Signorini, di cm 30×40 ma nella stessa asta del 20 ottobre 2018 faceva assai peggio “Viale a Careggi”, di cm 28×18, invenduto a soli 8.000 euro. Il 16 maggio 2017 non è stato invece aggiudicato alla Wannenes di Genova un grazioso “Ritratto di fanciulla” di Lega di cm 23×16,5 stimato soltanto 2.000 euro (la contropartita di una borsa per signore di griffe) e proveniente dalla prestigiosa raccolta dei conti von Holzen di Vienna.
I collezionisti sono sempre più alla ricerca di immagini iconiche e immediatamente decifrabili (non disdegnando l’orientalismo, sempre in crescita), possibilmente chic, cariche di pathos, di dimensioni ragguardevoli, ove convivano eleganza e sentimenti umani e forme moderne e emblematiche capaci di far riflettere e stupire alla prima occhiata.
Questi sotto alcuni record negativi che sanciscono la fine di un mercato e della sua epoca d’oro e la scomparsa delle gallerie specializzate, consegnandolo al genere “antiquariato” e ai negozi degli antiquari, bene inteso minori, dove si trova di tutto un po’, dal cassettone della nonna fino al quadro antico ma rigorosamente di bottega.
GIOVANNI FATTORI:
Lotto numero 634
Il messaggio
Pittura, Olio/tavoletta, 15 x 20 cm
Stima: 18.000 € – 22.000 €
Prezzo di aggiudicazione: 17.500 €
Farsetti , 27/10/2018
Italia
Lotto numero 552
Militari in perlustrazione“ (c.1900)
Pittura, Olio/tavola, 19 x 32,5 cm
Stima: 20.000 € – 30.000 €
Prezzo di aggiudicazione: Lotto non venduto
Dorotheum , 24/10/2018
Austria
Lotto numero 323
Collina toscana
Pittura, Olio/tavola, 13,2 x 17,89 cm
Stima: 3.000 € – 5.000 €
Prezzo di aggiudicazione: 4.500 €
Minerva Auctions , 24/05/2018
Italia
Lotto numero 1651
In avanscoperta / Fanteria in sosta (1856)
Pittura, Olio/tela, 43 x 77 cm
Stima: 120.000 € – 130.000 €
Prezzo di aggiudicazione: 90.000 €
Il Ponte Casa D’aste Srl , 16/05/2018
Italia
Lotto numero 1288
Il Tamburo Maggiore
Pittura, Olio/legno, 26 x 13 cm
Stima: 7.000 € – 10.000 €
Prezzo di aggiudicazione: Lotto non venduto
Dorotheum , 25/04/2018
Austria
Lotto numero 23
Soldiers on horse
Pittura, Olio, 31 x 20,5 cm
Stima: 8.000 € – 9.000 €
Prezzo di aggiudicazione: Lotto non venduto
Monac’art , 17/03/2018
Monaco
Lotto numero 215
Studio di vegetazione (1865/70)
Pittura, Olio/tela, 34,5 x 20,5 cm
Stima: 5.000 € – 7.000 €
Prezzo di aggiudicazione: 5.000 €
Galleria Pananti Casa d’Aste , 17/02/2018
Italia
Lotto numero 292
Il cupolino alle cascine
Pittura, Olio/tavola, 10,5 x 17,5 cm
Stima: 7.000 € – 10.000 €
Prezzo di aggiudicazione: Lotto non venduto
Pandolfini Casa d’Aste , 13/02/2018
Italia
Lotto numero 185
Studio di vegetazione (1865/70)
Pittura, Olio/tela, 34,5 x 20,5 cm
Stima: 10.000 € – 12.000 €
Prezzo di aggiudicazione: Lotto non venduto
Galleria Pananti Casa d’Aste , 15/12/2017
Italia
TELEMACO SIGNORINI:
Lotto numero 104
Portoferraio
Pittura, Olio/tavoletta, 12,5 x 21,5 cm
Stima: 7.000 € – 9.000 €
Prezzo di aggiudicazione: 9.500 €
Pandolfini Casa d’Aste , 13/11/2018
Italia
Lotto numero 635
L’epoca galante
Pittura, Olio/tela, 46,7 x 35 cm
Stima: 8.500 € – 12.000 €
Prezzo di aggiudicazione: 9.000 €
Farsetti , 27/10/2018
Italia
Lotto numero 135
Viale a careggi (1897/98)
Pittura, Olio/tela/cartone, 28 x 17,3 cm
Stima: 8.000 € – 10.000 €
Prezzo di aggiudicazione: Lotto non venduto
Galleria Pananti Casa d’Aste , 20/10/2018
Italia
Lotto numero 136
Dopo il tramonto a Pietramala
Pittura, Olio/tela, 30 x 34,5 cm
Stima: 10.000 € – 15.000 €
Prezzo di aggiudicazione: 14.000 €
Galleria Pananti Casa d’Aste , 20/10/2018
Italia
Lotto numero 50
Campagna dell’Arno (c.1895)
Pittura, Olio/tela, 25 x 51 cm
Stima: 22.434 € – 33.651 €
Prezzo di aggiudicazione: Lotto non venduto
Bonhams , 26/09/2018
Regno Unito
Lotto numero 736
Palazzo
Pittura, Olio/carta, 12,5 x 16 cm
Stima: 2.000 € – 4.000 €
Prezzo di aggiudicazione: Lotto non venduto
Galleria Pananti Casa d’Aste , 19/07/2018
Italia